Comando ripristino di una macchina

Nelle diverse realtà aziendali, può essere necessario che l’operatore prema il pulsante di arresto di emergenza per prevenire, ad esempio, incidenti o collisioni meccaniche.
Dopo aver attivato un comando di arresto tramite un dispositivo di sicurezza, la macchina deve rimanere ferma fino a quando non sussistano condizioni sicure per il riavvio.
Per riavviare la macchina, l’operatore deve disinnestare il dispositivo di emergenza, procedere al ripristino premendo il pulsante specifico e, successivamente, eseguire un’azione volontaria esplicita per avviare la macchina (ad esempio premere il pulsante di “avvio”).
Il dispositivo di ripristino manuale deve essere posizionato in modo tale che l’operatore possa vedere l’area pericolosa protetta.
Questo è importante per verificare l’assenza di persone nell’area pericolosa prima di dare il comando di ripristino e, successivamente, quello di avvio separato.
Pertanto, il dispositivo di ripristino non deve essere azionabile dall’interno dell’area pericolosa e non deve avviare nulla: è necessaria un’azione di avvio separata.
In alcune situazioni, l’operatore potrebbe non riuscire a vedere tutta l’area pericolosa protetta, ad esempio, in caso di aree ampie che non possono essere completamente visibili dal punto di ripristino.
Come si può gestire questa situazione?
Nel caso in cui dalla postazione di ripristino l’operatore non possa avere piena visibilità delle zone pericolose protette, è possibile installare dispositivi che rilevino la presenza di operatori. Questi dispositivi possono includere:

  • Tappeti sensibili;
  • Laser scanner;
  • Barriere fotoelettriche orizzontali;
  • Radar di sicurezza.

Nel caso in cui l’utilizzo di tali dispositivi non sia ancora sufficiente per effettuare un ripristino in sicurezza è possibile utilizzare un comando di ripristino secondario.

Comando di ripristino secondario

Quando la zona protetta non è completamente visibile dalla postazione di ripristino principale – ad esempio, in caso di isole robotizzate con zone protette estese ed elementi che possono nascondere persone – è possibile installare un comando di ripristino secondario posizionato in un punto con una visuale completa della zona non visibile dalla postazione principale.
Il comando di ripristino secondario deve essere attivato dall’operatore, che ha, quindi, un tempo limitato per azionare il comando di ripristino principale.
Con questa procedura, l’operatore deve entrare nella zona pericolosa protetta, verificare l’assenza di persone non visibili dalla postazione principale, azionare il comando di ripristino secondario, uscire e chiudere la porta: entro un tempo limitato (ad esempio 10 secondi) deve quindi attivare il comando di ripristino principale per garantire il riavvio della macchina in condizioni sicure.
In questo caso non è possibile ripristinare e far ripartire la macchina azionando esclusivamente il comando di ripristino principale posto al di fuori della zona pericolosa protetta dal quale, però, non si ha una sufficiente visibilità della stessa.